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A.N.M.D.O.

        Non si pone inoltre sufficiente attenzione all’e-    e Slow Medicine e specifici sugli items IPASVI.
        quilibrio dell’ambiente e all’integrità dell’ecosi-  La seconda fase della formazione, svoltasi co-
        stema che non è solo quello attuale, ma va ri-       me affiancamento on the job, ha riguardato
        ferito anche alle generazioni future in un’ottica    invece il personale infermieristico delle cinque
        di etica consequenzialista cui fanno riferimento     U.O. che si sono rese disponibili ad attivare il
        nuovi concetti quali la “tossicità finanziaria”7.    progetto per un totale di 88 operatori coinvolti;
                                                             in tale fase è stata distribuita una scheda di au-
        MATERIALI E METODI                                   tovalutazione con questionari relativi agli items
                                                             da applicare (Figura 2). Considerati i risultati
        L’Unità Operativa Qualità, Accreditamento, In-       incompleti rilevati nel primo Audit, si è proce-
        novazione e Ricerca (U.O. Q.& A.), in staff alla     duto con una nuova formazione “face to face”
        Direzione Strategica dell’ Azienda Ospedaliera       degli operatori e la scheda di autovalutazione è
        (A.O.) di Cosenza, ha attivato un processo di        stato sostituita da una scheda più confacente al
        appropriatezza delle cure per garantire conteni-     progetto (Figura 3). Ciò è stato effettuato nelle 3
        mento dei costi, ma soprattutto appropriatezza       U.O. più performanti e ha riguardato comples-
        ed efficacia nei percorsi assistenziali. Dopo l’in-  sivamente 53 operatori.
        dividuazione delle Unità Operative (U.O.) nelle
        quali sperimentare i criteri di appropriatezza       RISULTATI
        relativi alle pratiche infermieristiche in cui il
        Servizio Infermieristico–Tecnico (SITROS) è          Successivamente alla formazione frontale, tra
        stato coinvolto e ha condiviso le procedure da       settembre 2014 e luglio 2015, il referente Infer-
        monitorare, il personale è stato formato sia fron-   mieristico (R.I.) dell’U.O. Q.& A. ha effettuato
        talmente che on the job sulle cinque procedure       un refresh della formazione coinvolgendo il
        assistenziali che il Collegio Nazionale IPASVI       personale con incontri sul campo, esplicitando
        definisce inutili/dannose per il paziente (Figura    gli ITEMS e distribuendo le schede di autovalu-
        1). Fare di più non significa fare meglio.           tazione con i relativi questionari a 5 U.O. (On-
        Le cinque pratiche a rischio d’inappropriatezza      cologia, Geriatria, Rianimazione, Chirurgia F.,
        di cui professionisti e pazienti dovrebbero par-     Chirurgia M.). Analizzate le schede compilate
        lare. L’iniziativa è stata condotta nel periodo      dagli operatori, sono state evidenziate diverse
        luglio 2014 - febbraio 2016. Nella prima fase        criticità. Su 87 schede distribuite nelle 5 U.O.
        la formazione “frontale”, che ha coinvolto 31        ne sono state raccolte 48, con una media di
        coordinatori infermieristici (quasi tutte le U.O.),  adesione del 55%. Pur essendo stata omoge-
        ha riguardato temi generali di Choosing Wisely       nea la metodologia di somministrazione delle
                                                             schede, sono state riscontrate delle difformità
        Figura 2. Schede di autovalutazione criteri IPASVI   consistenti tra U.O. simili: infatti in quelle
                                                             Chirurgiche l’adesione è variata tra 0 e 92%; la
                                                             stessa cosa è avvenuta per le U.O. Mediche con
                                                             una variabilità rispettivamente tra 0 e 49% di
                                                             aderenza, mentre ha destato interesse il fatto
                                                             che da una U.O. come la Rianimazione, dalla
                                                             quale per la tipologia di appartenenza all’area
                                                             critica (pazienti maggiormente bisognosi di
                                                             assistenza, minore tempo a disposizione per
                                                             attività extrassistenziali) ci si sarebbe aspettati
                                                             minore compliance, l’aderenza è stata invece
                                                             del 96%. Dall’analisi dei questionari effettuata
                                                             in questo primo Audit è emerso che le U.O. non
                                                             hanno adeguatamente collaborato per riferiti e
                                                             verificati eccessivi carichi di lavoro del persona-
                                                             le e poca informazione su alcuni temi proposti
                                                             (per es. utilizzo di dispositivi per stomia nel
                                                             caso di complicanze). Le problematiche speci-
                                                             fiche evidenziate sono state:

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