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Fig. 1: glicocalice dei batteri Gram positivi Sta- Fig. 2: glicocalice dei batteri Gram negativi Serratia
filococcus aureus (Fonte: http://www.gettyimages.it/detail/foto/
(Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Biofilm color-enhanced-scanning-electron-micrograph-
Staphylococcus aureus_biofilm on an indwelling showing-fotografie-stock/128589171_ Color-en-
catheter. These adherent cells are frequently em- hanced scanning electron micrograph showing
bedded within a self-produced matrix of extra- Serratia liquefaciens bacteria, found to be atta-
cellular polymeric substance (EPS) ched to a piece of plastic
casi sono spesso erroneamente diagnosticati a grave rischio di andare incontro a compli-
come mobilizzazioni asettiche. In uno studio canze secondarie e anche al decesso (em-
tedesco condotto già nel 1996, erano state ot- bolia polmonare, sepsi associata a catetere,
tenute colture batteriche positive da campioni diarrea associata all’assunzione di antibioti-
chirurgici nel 76% dei casi diagnosticati co- ci, ulcere da decubito ecc.).
me mobilizzazioni asettiche, ed anche nella
nostra casistica i tamponi colturali eseguiti IL BIOFILM
sul tavolo operatorio dove PCR e VES preop
erano negative hanno mostrato che in circa Una volta che batteri aderiscono alla protesi
il 25% dei casi era presente un’infezione do- creano un biofilm, una struttura esterna di
vuta a mobilizzazione asettica. zuccheri e proteine nella quale si annidano
L’affidabilità degli studi retrospettivi nell’i- diversi i microrganismi, inclusi anche i germi
dentificazione dei tassi di infezione di un patogeni e che gli antibiotici (o in genere i
impianto protesico è fortemente compromes- farmaci antibatterici) non riescono a pene-
sa dall’eterogeneità della coorte di pazien- trare. Il glicocalice (o slime) è un involucro
ti e dalla variabilità di altri parametri (ad esterno dei microorganismi di natura poli-
esempio, tempi chirurgici, tecnica chirurgi- saccaridica, che non è ben delineata e non è
ca, trasfusioni di sangue, flusso di persone facilmente separabile dal corpo batterico. È
e materiali nella sala operatoria) che hanno sintetizzata da batteri adesi a superfici lambi-
un forte impatto nel processo infettivo. Sta te da liquidi, in clinica oltre che alle protesi si
di fatto che una infezione protesica spesso riscontra anche sui cateteri venosi ed urinari.
compromette significativamente la qualità di La formazione di biofilm su strumenti medici
vita del paziente, causando dolore cronico e (medical device) è un problema importante
immobilità e, in genere, comporta almeno al- sia per la salute umana che economico.(2, 3)
tri due interventi chirurgici con conseguente I dispositivi medici a permanenza, come pro-
perdita di tessuto muscolare osseo, e molle. tesi ortopediche, ma anche suture, cateteri,
In molti casi, ciò comporta anche un ulterio- valvole cardiache, protesi vascolari e disposi-
re ricovero ospedaliero della durata variabile tivi intrauterini, sono inclini alla formazione
da diverse settimane a mesi. Soprattutto nei di biofilm (4), che porta ad un grave rischio
pazienti defedati ed anziani, il ricovero, l’in- di infezione e alla morbilità del paziente.
tervento, l’anestesia e l’immobilità espongono È stato stimato che, solo negli Stati Uniti,
questi a patogeni multiresistenti, mettendoli ci sono circa 1,7 milioni di infezioni noso-
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032016