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(high concentration); ELD 2 con coating muta complicanza e le pericolose conseguenze
hydroxyapatite+zinc (low concentration); che ne possono derivare. Tra i punti chiave ri-
ELD 3 con coating hydroxyapatite+lactoferrin cordiamo:
e ELD 4 con coating hydroxyapatite+zinc+lact „„la prevenzione su più fronti: dal paziente al
oferrin, dimostrano una capacità di contrastare chirurgo, dall’igiene e dalla sterilità delle sale
la sopravvivenza batterica. operatorie all’educazione ed alla sensibilizza-
In generale i diversi trattamenti elettrodeposita- zione di tutto il personale di sala
ti di superficie hanno dimostrato una capacità „„la diagnosi, spesso non facile
di inibizione soprattutto nei confronti del ceppo „„il trattamento che risulta sempre molto com-
Stahylococcus epidermidis rispetto al polimicro- plesso e richiede un approccio multidisciplinare
bico. Dall’elaborazione dei risultati ottenuti è „„la possibilità oggi di ricorrere a nuove solu-
evidente l’attività antibatterica del coating a ba- zioni biotecnologiche con nuovi rivestimenti
se di hydroxyapatite, Zinco e lattoferrina; il nu- di tipo antibatterico dell’impianto protesico:
mero di batteri vitali è notevolmente diminuito la associazione di idrossiapatite biomimetica
rispetto alla sospensione batterica iniziale (con- e nanometrica, opportunamente drogata con
trollo positivo) di riferimento corrispondente a Zn e lattoferrina ci ha permesso di dimostrare
un riduzione pari al 98% dopo 21 giorni. Pro- “in vitro†una significativa attività antibatterica
babilmente è necessario considerare che “in che probabilmente impedisce la formazione del
vitro†sia presente anche una minima percen- biofilm.
tuale di morte naturale, considerando il ciclo La valutazione finale dei risultati della spe-
di vita batterico, ma importante è il tasso di rimentazione microbiologica ha dimostrato
riduzione graduale ottenuto nei confronti dell’i- che importante è la sinergia dell’attività anti-
nocuclo iniziale. Questa riduzione batterica è batterica a largo spettro, cioè nei confronti di
rilevante quando più molecole ad azione anti- tutti i microrganismi, evidenziata, soprattut-
batterica, quali Zinco e lattoferrina, agiscono in to, dal coating di hydroxyapatite (HA)+Zinc
modo sinergico inibendo la crescita batterica. (Zn)+lactoferrin (LF), ma anche con hydroxya-
Il provino Light grey caratterizzato da pori di patite e una concentrazione elvata di zinco.
diametro di 300u e da una superficie uniforme, Inoltre è evidente che un impianto protesico a
compatta e regolare, ha rilevato una maggiore superficie liscia trattato con il coating di Zn-
capacità di contrastare la sopravvivenza e la re- LF-HA dovrebbe avere ancora migliore attivi-
sistenza batterica nel tempo rispetto al provino tà antibatterica, ma ciò a detrimento del bone
Dark grey, caratterizzato da pori di diametro di ingrowth e della stabilità primaria “in vivoâ€.
400u e da una superficie rugosa e irregolare. I dati della elettrodeposizone depongono a fa-
Dal punto di vista microbiologico, dopo que- vore dell’ipotesi che un ulteriore miglioramento
sto primo screening, è importante proseguire significativo nella attività battericida potrebbe
lo studio prendendo in considerazione le altre essere dato da due o più processi di elettrode-
specie batteriche coinvolte nei processi infettivi posizione di durata ciascuno di 5’ (anzichè uno
della chirurgia protesica. solo di 10). Non sembra invece significativo au-
mentare la concentrazione delle componenti
DISCUSSIONE di Zinco e Lattoferrina (ex >Zn <LF; > Zn e
<LF ) o variarne la distribuzione con diverse
A fronte di tanti successi in chirurgia potesi- miscelazioni nella HA, la quale di base rimane
ca, permangono però ancora molto frequenti costante. Interessante è continuare questa ri-
le complicanze chirurgiche di cui l’infezione cerca interdisciplinare, che coinvolge il campo
costituisce sicuramente una delle più temibili. medico, chimico, microbiologico e ingegneristi-
L’infezione rappresenta una complicanza de- co riguardante lo studio di materiali biomedici,
vastante nell’ambito della chirurgia protesica approfondendo i meccanismi dell’azione anti-
articolare: il suo trattamento richiede degenze batterica, come inducono la capacità di ridurre
prolungate e costose, mesi di terapia antibiotica o contrastare l’adesione microbica e di valutare
e ripetuti e complessi interventi chirurgici. Da l’eventuale inibizione della formazione del bio-
tutto ciò si comprende perché sia di fondamen- film da parte dei microrganismi maggiormente
tale importanza limitare al massimo questa te- responsabili di infezioni del sito chirurgico.
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